avv. Giovanni
Mastroianni
Consigliere Comunale Indipendente
Egr.
Sig. Sindaco del Comune di Caiazzo
dott.
Tommaso Sgueglia
Oggetto:
richiesta annullamento o rettifica nota prot. n. 10237 del 28/10/2016 avviso pubblico per la selezione delle
manifestazioni di interesse dei privati PSR 2014 – 2020 – Bando di
selezione per manifestazione di interesse PSR 2014 – 2020 / Programma di
Sviluppo Rurale 2014 – 2020 Misura 7.6.1 "Riqualificazione
del patrimonio architettonico dei borghi rurali, nonché sensibilizzazione
ambientale"
Egr. sig.
Sindaco,
in riferimento all’oggetto
con la presente per chiedere l’annullamento
o quantomeno una urgente rettifica dei richiamati provvedimenti poiché illegittimi
e lesivi degli interessi sia dell’Ente che dei privati Cittadini alla luce
delle motivazioni che seguono.
La nota prot. n.
10237 del 28/10/2016 “AVVISO PUBBLICO PER LA SELEZIONE DELLE MANIFESTAZIONI DI
INTERESSE DEI PRIVATI” Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 Misura 7.6.1 "Riqualificazione del patrimonio
architettonico dei borghi rurali, nonché sensibilizzazione ambientale"
appare contenere evidenti errori tali da compromettere il buon esito del
finanziamento pubblico che si vorrebbe ottenere, dunque con potenziale danno
sia in capo all’Ente che ai Privati.
Innanzitutto si
manifesta illegittimo quanto deliberato con provvedimento di G.M. n. 115 del
12/10/2016, ossia l’Allegato A “stralcio planimetrico di Delimitazione del Borgo Rurale”
ove si è proceduti ad una delimitazione dell’area di riferimento senza rispettare
alcun criterio oggettivo. La delimitazione in parola non pare tracciare con
correttezza e precisione il “borgo rurale
caiatino” laddove non si è tenuto conto né del limite del “Centro Storico” né di altro limite tale da poter individuare o
“contenere” una porzione omogenea e caratteristica della nostra Cittadina. Tale
difetto preclude, a parere dello scrivente, la possibilità di incanalare
correttamente le domande di ristrutturazione da ammettere a finanziamento
Regionale.
Ancora.
Nella parte in cui si richiama: “Le tipologie di intervento proponibili da
parte dei soggetti privati, al fine di partecipare al programma di
riqualificazione, sono le seguenti: a) Recupero delle facciate a vista degli
immobili di proprietà di interesse storico. Il finanziamento massimo concedibile è di € 30.000,00, con percentuale
di sostegno pari al 100%, fino alla soglia stabilita di € 300.000,00” tale
ultima indicazione appare incomprensibile (forse perché incompleta) non
potendosi capire in che percentuale saranno sostenuti gli interventi fino a €
300.000,00. Tale omissione viene ripetuta anche nella successiva indicazione di
cui all’art. 5 del bando.
In
successiva parte, allorquando si richiama “Gli
interventi oggetto del sostegno pubblico, possono interessare solo gli edifici
ricompresi nella delimitazione del Borgo (allegato A) e dovranno prevedere l'impiego
di materiali e tecniche tipiche della tradizione locale “ la previsione
appare generica e, non essendo dotato (tra l’altro) il Comune di Caiazzo ad es.
del cd. “Piano del Colore” o regolamentazioni simili, non si comprende quale
precisa prescrizione sia riferibile all'impiego di “materiali e tecniche tipiche della tradizione locale”. Se al
riguardo vi sono prescrizioni precise o elenco di materiali adottabili un
preciso riferimento sarebbe stato d’obbligo. La mancanza di un idoneo supporto
normativo / regolamentare renderebbe comunque inutile o inapplicabile anche
ogni intervento di controllo o di verifica sia preventivo che postumo.
In
merito al BANDO DI SELEZIONE PER MANIFESTAZIONE DI INTERESSE Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 Misura 7.6.1 "Riqualificazione del
patrimonio architettonico dei borghi rurali, nonché sensibilizzazione
ambientale" si richiamano (minori) percentuali di finanziamento, diverse
da quelle previste dal PSR Campania, ragion per la quale è plausibile immaginare un
illegittimo restringimento, da parte dell’Ente Comunale, della potenzialità
finanziabile rispetto alla previsione Regionale. Anche in tal caso si
profilerebbe un potenziale danno economico, a prescindere dai profili di
diretta o indiretta risarcibilità, in capo ai cittadini lesi.
Le
linee dettate dall’Ente Comunale finiscono dunque per contrastare con la stessa
”idea strategica” Regionale di cui
alla misura 761 del PSR 2014-2020 laddove nella stessa manifestazione di
interesse si rammenta che “Per borgo
rurale è da intendersi una porzione definita di territorio comunale che
abbia conservato l'impianto originario, le caratteristiche architettoniche ed
urbanistiche originarie e la propria identità culturale. Il borgo dovrà
altresì essere caratterizzato dalla presenza di un impianto urbanistico in cui
i fabbricati non siano esteticamente e strutturalmente riferibili ad epoca
recente e nel quale siano presenti elementi caratteristici dell'identità dei
luoghi”. Tale richiamata previsione regionale appare dunque collidere,
anche per quanto sopra evidenziato, con la delimitazione d’area di cui
all’Allegato A, effettuata dall’Ufficio Lavori Pubblici del Comune di Caiazzo, palesandosi così essere
tesa più a racimolare in astratto quante più “pratiche” possibili e quindi favorire
un inutile entusiasmo del momento, che, a favorire una effettiva e vincente
partecipazione alla misura del PSR regionale. La partecipazione al PSR richiede
insomma una delimitazione basata su insindacabili criteri oggettivi, tale da
dover coincidere con il perimetro del “Centro Storico” e non sforare in aree
del nostro Comune che nulla hanno a che vedere con la previsione del PSR in
merito al “Borgo Rurale”. La scelta comunale, apparentemente più “generosa” ed
espansiva sortirà, di contro, il probabile effetto dell’esclusione del Comune
di Caiazzo, e dunque dei suoi cittadini, dall’ottenere i benefici economici in
oggetto.
Nella
parte in cui si rimanda agli interventi pubblici che “potranno inoltre riguardare anche il recupero e la riqualificazione di
strutture pubbliche da adibirsi ad attività produttive” non può che
esprimersi rammarico per aver l’Amministrazione Comunale, proprio di recente,
sostanzialmente rinunciato al riscatto del complesso “Opere Pie” e per il qual
motivo appare certo che le stesse non potranno appunto essere incluse
nell’eventuale richiesta di finanziamento.
In
conclusione, al fine concreto di “Incentivare
la realizzazione di nuove microimprese operanti nei settori turistico, artigianale
e commerciale all’interno del Centro Storico; Favorire l’uso compatibile ai
fini turistici del territorio; Promuovere il turismo storico – culturale e
quello enogastronomico” si chiede di annullare e riformulare la misura
partecipativa in oggetto, conformandola più nel dettaglio alle indicazioni
regionali e di settore, previa adozione di efficienti, idonei ed obiettivi
criteri selettivi e partecipativi.
avv.
Giovanni Mastroianni
N.B. La richiesta qui riportata è stata protocollata al Comune di Caiazzo a mezzo PEC in data 09.11.2016 ma purtroppo ad oggi dall'Ente nessuna risposta